La gente andava per quella strada ballando e divertendosi.
Giungevano alla fine, ma non s’accorgevano che era finita.
Alla fine di quella strada c’era uno spaventoso precipizio, cioé l’abisso infernale.
Quelle anime cadevano alla cieca in quella voragine; man mano che arrivavano, precipitavano dentro. E ce n’era un così gran numero, che era impossibile contarle.
E vidi un’altra strada, o meglio un sentiero, poiché era stretto e cosparso di spine e di sassi e la gente che andava per quella strada aveva le lacrime agli occhi ed era piena di dolori. Alcuni cadevano sulle pietre, ma si alzavano subito e proseguivano.
Ed alla fine della strada c’era uno stupendo giardino pieno di ogni felicità e tutte quelle anime vi entravano. Subito, fin dal primo momento, dimenticavano i loro dolori.
Diario di Suor Faustina
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