Il Servo di Dio Don Michele Sopocko, padre spirituale di Santa Faustina, è stato beatificato il 28 settembre 2008 nel Santuario della Divina Misericordia di Bialystok.
Per ricordare la beatificazione, presentiamo l'omelia di S. E. Card. Stanisław Dziwisz alla Santa Messa con Rito di Beatificazione del Servo di Dio Padre Michele Sopocko (28 Settembre 2008).
Eminenza Reverendissima – Legato Papale
Cari Fratelli e Sorelle!
La Chiesa ha innalzato oggi alla gloria degli altari un umile sacerdote del quale si è servita la Provvidenza Divina per far giungere la verità sulla Divina Misericordia in modo particolare alle menti e ai cuori degli uomini del ventesimo secolo. Questo secolo, di cui portiamo viva la memoria, fu segnato dagli atroci sistemi totalitari che cercavano di privare l’uomo della speranza, togliendogli la dignità e condannandolo alla disperazione e al nonsenso.
Tra tutte le oscurità della lotta quotidiana con il male, e le esperienze difficili che accompagnano l’uomo fin dall’inizio della sua vita sulla terra c’era bisogno di un raggio di luce e di speranza. Questo raggio consiste in un chiaro ricordo della semplice verità : il nostro destino rimane nelle mani di Dio misericordioso. La chiave per poter capire la personalità e la missione del beato Michele Sopocko è il fatto che egli ha “cantato” in tutta la sua vita “la misericordia del Signore”. Diventò servo di questa misericordia quando nel suo ministero sacerdotale si trovò davanti a Suor Faustina Kowalska della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. E come si è visto in seguito, questo fu il momento cruciale della sua vita. Ci sono volute la saggezza, la sensibilità spirituale e la santità di vita di Padre Michele per riconoscere, nelle visioni della semplice suora, il messaggio Divino rivolto a tutto il mondo. Oggi ringraziamo Dio per il dono della capacità di discernimento del Beato. Egli chinandosi su ciò che cercava di trasmettere Suor Faustina, agì senza pregiudizi, aprendosi al mistero e alla verità compresa in tale mistero. Accettò il carattere soprannaturale della visione della sua straordinaria Penitente, rendendolo veritiero. Diventò quindi un ponte tra la Segretaria della Misericordia scelta da Dio e la comunità di tutta la Chiesa alla quale era rivolto il messaggio. Questa fu la sua vocazione. Questo fu il suo carisma e il suo servizio che svolse fino alla fine. Il Beato Padre Michele Sopocko “cantava” la misericordia del Signore non soltanto attraverso un impegno diretto e completo nell’opera alla cui base si trovava santa Faustina. Egli stesso diventò l’uomo di fiducia sconfinata della Divina Misericordia. Questo fu il suo atteggiamento spirituale più profondo. Questo fu il suo canto personale. Questo fu il segno della sua identità cristiana e sacerdotale. Questo atteggiamento e questa caratteristica si sono rivelate in modo particolare in mezzo alle difficoltà che sorgevano nel riconoscere l’autenticità delle visioni di Suor Faustina e delle forme del culto della Divina Misericordia. Padre Michele, in spirito di obbedienza accettava tutti gli ordini delle autorità ecclesiali, il ché rese possibile l’approfondimento dei fondamenti teologici del culto della Divina Misericordia e la sua purificazione dalle forme assenti nelle visioni di Suor Faustina. Il discernimento spirituale da parte della Chiesa portò all’approvazione dell’autenticità del culto. Si può dire che questo culto fu messo alla prova come : “oro nel crogiuolo” (Sp 3,6). Perciò la sua luce ha potuto illuminare ed arricchire la vita di tutta la Chiesa universale. Il Beato Padre Michele cantava la misericordia del Signore con la sua santità. Fu uomo di preghiera ardente. Collaborava con la grazia di Dio per diventare sempre di più uno strumento adeguato nella mani di Dio. Ci impressionano il suo coraggio e la sua costanza, la sua umiltà e la sua semplicità di vita, ma soprattutto la sua bontà e la misericordia mostrata al prossimo. Poteva essere diversamente? Il mistero della Divina Misericordia al cui servizio donava le capacità non indifferenti del suo intelletto e del suo cuore, lo apriva ai bisogni dell’altro. Visse della verità delle parole pronunciate da Gesù Cristo: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia” (Mt 5,7). Più di qualsiasi altra cosa lo nobilitavano le parole di Gesù scritte nel “Diario” di Suor Faustina: “E’ un sacerdote secondo il Mio Cuore” (D 1256). Accolse queste parole con paura e tremore, consapevole della propria debolezza e piccolezza di fronte alla maestà di Dio misericordioso.
Fratelli e sorelle, San Paolo oggi svela a noi la profondità della Divina Misericordia. Essa raggiunge il suo culmine nella Persona e nella missione di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Egli diventò uno di noi. Diventò servo e portavoce di tutti i problemi più importanti del nostro destino. Si
identificò soprattutto in ciò che in esso è più difficile. Si identificò nella nostra sofferenza e nella nostra morte. “non stimò come bene irrinunciabile l’essere uguale a Dio, ma umiliò se stesso prendendo natura di servo, diventando simile agli uomini… si umiliò facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in croce” (Fil 2, 6-8). Nel Signore martoriato e crocifisso vediamo l’infinità della Sua misericordia. Ogni parola è superflua. All’amore ferito e crocifisso si può rispondere soltanto con lo stesso atteggiamento, con gli stessi sentimenti “che furono anche in Gesù Cristo” (Fil 2,4). Questa è l’aspirazione della misericordia. La misericordia Divina ha il Suo volto. E’ il volto di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che si china sull’uomo peccatore, che lo nutre con la parola della verità e della vita e con il sacramento del Suo Corpo e del Suo Sangue. E’ il volto di Colui che ci porta da un paese buio immerso nel peccato e nel male verso la libertà dei figli di Dio. E’ il volto di Colui che è diventato nostro fratello e che ci ha detto che lo possiamo riconoscere nei visi degli affamati, degli assettati, negli stanchi, nei malati e imprigionati: “tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). La misericordia ha un nome! Al suono di questo nome si inginocchiano tutti. Questo nome è Gesù ed esprime la verità: “Dio salva”. Salva ogni uomo. Perciò aspetta tutti quanti noi, anche quelli smarriti dei quali parla il Vangelo di oggi: “In verità vi dico: i pubblicani e le meretrici vi passano avanti nel Regno di Dio” (Mt 21,31). Per Dio non è mai troppo tardi. Egli aspetta sempre la nostra conversione. Aspetta i nostri cuori. Aspetta le nostre mani. Aspetta che ci inseriamo nella Sua opera di salvezza. Aspetta, se necessario, come il secondo figlio del Vangelo di oggi, aspetta che andiamo a lavorare nella Sua vigna. Ecco il messaggio della misericordia! Ecco la nostra speranza.
3. Nel giorno della beatificazione di Padre Michele torniamo con la memoria e con il cuore a Wilno. Proprio in quella città Suor Faustina ha visto Gesù ed ha cominciato a descrivere nel diario le sue esperienze spirituali. In questa città Dio ha messo sulla sua strada Padre Michele, un direttore spirituale molto saggio. Anche in questa città regna la Madre della Misericordia di Ostra Brama. Proprio Lei, all’incontro con santa Elisabetta, glorificava Dio Onnipotente e “la sua misericordia di generazione in generazione” (Lc 1,50). Padre Michele viene innalzato oggi, agli onori degli altari, a Bialystok, città dove è vissuto, ha lavorato e si è prodigato per il culto della Divina Misericordia, città in cui Dio lo ha anche chiamato all’eternità. Come non ricordare oggi la prima beatificazione che si è svolta proprio qui il 5 giugno del 1991. Allora, alla gloria degli altari fu chiamata Madre Boleslawa Lament, fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie della Sacra Famiglia, che, come disse in quell’occasione nella sua omelia Giovanni Paolo II: “per tutta la sua vita fu particolarmente sensibile alla povertà umana, in modo particolare alla sorte delle persone al margine sociale e nel mondo della delinquenza .” Con il pensiero e con il cuore torniamo oggi anche a Cracovia che si è iscritta per sempre nella storia della vita, della sofferenza e della morte di Santa Faustina. Grazie a lei Cracovia diventò la capitale della Divina Misericordia e la meta dei pellegrinaggi sempre in aumento dei penitenti di tutto il mondo. Suor Faustina si rendeva perfettamente conto del ruolo importante di Padre Spocko nel suo cammino spirituale e perciò scriveva : “Vedo che la Divina Provvidenza lo aveva preparato a compiere quest’opera della Misericordia ancora prima che io pregassi Dio per questo” (D 422). Anche il santo Fratello Albert Chmielowski praticava opere di misericordia a Cracovia. Da Cracovia inoltre è partito per Madagascar il beato Jan Beyzym, diventato “servo dei lebbrosi”, dei più poveri ed abbandonati. Cosa dire di Giovanni Paolo II – grande testimone e apostolo della Divina Misericordia che ha portato l’esperienza di Cracovia a Roma. Si può dire che il suo pontificato fu segnato in modo particolare dalla Misericordia. La proclamava a tutto il mondo e redisse l’enciclica “Dives in misericordia” Elevò Suor Faustina alla gloria degli altari. Costituì per tutta la Chiesa la festa della Divina Misericordia. Consacrò il santuario di Lagiewniki in cui affidò il mondo intero alla misericordia di Dio.
Pregò:
Dio, Padre Misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Tuo Figlio Gesù Cristo,
e lo hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.
ChinaTi su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza,
sconfiggi ogni male,
fa che tutti gli abitanti della terra
sperimentino la Tua misericordia
affinché in Te, Dio uno e Trino, trovino sempre in Te
la fonte della speranza”.
4. Fratelli e sorelle, anche oggi si innalza al trono della Divina Misericordia la nostra preghiera solidale: Dio onnipotente,
Padre della misericordia,
con l’intercessione dei nostri protettori :
Santa Faustina, beato Padre Michele e il Servo di Dio Giovanni Paolo II-
guarda con benevolenza tutti quanti noi qui riuniti.
Proteggi le nostre famiglie.
Che siano comunità di vita e di amore.
Proteggi i nostri figli e la gioventù.
Che crescano in un clima di bontà,
sicurezza e amore.
Proteggi i nostri malati ed anziani.
Che con il cuore tranquillo
si preparino all’incontro definitivo con la Misericordia eterna.
Proteggi i sacerdoti e le persone consacrate.
Che testimonino con la loro vita la Tua misericordia.
Proteggi tutti i responsabili della sorte della nostra patria.
Che nel loro agire si facciano guidare
dal principio del servizio disinteressato
e del rispetto per l’altro.
Proteggi i popoli della Polonia e della Lituania
che costruiscano sulle loro terre la civiltà dell’amore,
della fratellanza e della pace.
Proteggi tutti i popoli d’Europa e del mondo.
Che costituiscano un’unica grande comunità di uomini
redenti dal Sangue di Tuo Figlio.
Santo Dio, Santo Forte, Santo e Immortale,
Padre della Misericordia
per la dolorosa passione di Tuo Figlio abbi pietà di noi
e del mondo intero.
Amen!
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