Diciottesimo anno di vita; insistente richiesta ai genitori del permesso di entrare in convento; rifiuto categorico dei genitori. Dopo tale rifiuto mi diedi alle vanità della vita, non rivolgendo alcuna attenzione alla voce della grazia, sebbene l'anima mia non trovasse soddisfazione in nulla.
Il richiamo continuo della grazia era per me un gran tormento, però cercavo di soffocarlo con i passatempi. Evitavo d'incontrarmi con Dio intimamente e con tutta l'anima mi rivolgevo verso le creature. Ma fu la grazia di Dio ad avere il sopravvento nella mia anima.
Una volta ero andata ad un ballo con una delle mie sorelle. Quando tutti si divertivano moltissimo, l'anima mia cominciò a provare intimi tormenti. Al momento in cui cominciai a ballare, scorsi improvvisamente Gesù accanto a me, Gesù flagellato, spogliato delle vesti, tutto coperto di ferite, che mi disse queste parole: «Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?»